Abbiamo dormito in un letto comodissimo e abbiamo fatto una colazione eccellente nella Maison Leila tanto che io e Mauri decidiamo di restare un giorno in più! In realtà, anche se il tempo è piovoso, ci sono un sacco di cose nell'isola da fare e da vedere. Tipo un bel pranzo di pesce degno del primo giorno dell'anno presso il ristorante Le Poison D'Or di Guellala! Ci troviamo qui senza darci appuntamento con Paola e Ruge e siamo contenti di lasciarci con un pranzo: li ritroveremo a Tunisi tra 4 giorni. A Guellala c'è un bel museo sulla vita dei berberi di tutta la Tunisia, ed è di facile fruibilità perché si tratta di circa 45 scene rappresentanti i momenti salienti quali il prima e il dopo il matrimonio, la circoncisione, i lavori, la pesca dei polpi con i vasi di terracotta dei berberi di Djerba...
Ci rechiamo anche alla sinagoga El Griba, cuore della vita della comunità ebraica. Da notare che appena entrati nell'edificio e tolte le scarpe, mentre chiedevo alcune informazioni ad un uomo preposto a raccogliere l'offerta di 1 dinaro, costui invece di cercare di capirmi e di rispondermi (qui tutti parlano il francese) continuava a dirmi in italiano: offerta, offerta, offerta. Ma insomma, per Dio, Siamo in una chiesa! gli ho detto! È proprio vero che gli ebrei hanno quella fissa lì e non guardano in faccia nessuno!
Ma la cosa più bella di Djerba sono le medine dei suoi villaggi, bianche, graziose e conservano il sapore nazionale. Persino Djerba Hood, la medina accanto alla Sinagoga, non perde il suo fascino sebbene sia stata tappezzata da grafiti colorati di ogni foggia! Sono così tanti che è difficile vederli tutti!
Con il tempo così balordo ci perdiamo la cosa più bella dell'isola: il colore del suo mare e delle sue spiagge dorate! In compenso, al bordo del mare, in una sorta di breve spiaggia nerastra, vediamo i fenicotteri rosa, che vengono qui a svernare, bagnarsi i piedi nell'acqua, maestosi.
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