giovedì 8 gennaio 2015

MONASTIR - TUNISI day 14

L'ultimo giorno in Tunisia lo trascorriamo guidando verso la capitale. Proprio lungo il tragitto ci fermiamo nella bellissima cittadina di Monastir di cui riusciamo a vedere la medina con le sue strade distribuite a raggera attorno a piazze ampie, aperte, il mausoleo di Habib Bourguiba (ma ne ammiriamo solo l'esterno) e il Ribat, il forte sul mare. 
Alle 2 del pomeriggio, dopo varie peripezie tra le strade e superstrade a senso unico di Tunisi, raggiungiamo l'hotel Salambò, tra la medina e la stazione dei treni, e ci ricongiungiamo con i nostri compagni di viaggio.
È domenica, la medina è vuota. Facciamo comunque un bel giro tra i suoi vicoli silenti, entriamo nel chiostro della Moschia Grande e nella hall dell'Hammam El-Kachachine.
Ci dicono di fare attenzione che la medina è pericolosa ma noi, in quattro, ci sentiamo assolutamente tranquilli.
Ci dirigiamo poi verso la zona dei ristoranti di via Marseille e, seguendo le indicazioni ricevute all'hotel, individuiamo un ristorante per un cous cous di pesce. Non mangiamo bene. La cucina tunisina è buona e abbastanza varia ma è un peccato  che i tunisini dei ristoranti popolari la cucinino male! Cibo freddo, fritto pesante, portate accavallate... 

Concludiamo la serata e la splendida vacanza a teatro! 
Il bellissimo teatro di Tunisi, fatto costruire dagli Italiani nei primissimi del 900, stasera ospita il concerto di una voce della tradizione locale, molto apprezzato in Tunisia. E anche da noi.






martedì 6 gennaio 2015

MAHDIA day 13

Madhia è una penisola e come tale è il mare a dominare la vita dei suoi abitanti che sono per lo più pescatori o dediti al turismo, grazie alla bellezza delle sue acque cristalline e alla speciale atmosfera della città. 
Io trascorro il tredicesimo giorno di viaggio a letto con febbre alta, in totale digiuno, a causa di un problema causato dal fritto della sera prima che non ho digerito... O è stato il monoossido di carbonio ingerito fumando l'arghilè? Fatto sta che oggi Mauri ha girovagato solo soletto per la città intrattenendosi indisturbato (da me!) ad ammirare, fotografare e studiare le barche ancorate  e la vita del porto.



domenica 4 gennaio 2015

INFORMAZIONI UTILI PER UN VIAGGIO IN TUNISIA FAI DA TE

5/01/2015

-Viaggio: ottimo (sebbene sempre in ritardo 30'-1,30') ed economico il volo TUNISAIR da Venezia
Ottimo e supereconomico anche in periodi di alta stagione il traghetto Grimaldi da Civitavecchia

-Fuso orario: quello di Roma

-Moneta: dinaro tunisino
  2,25td=1€
Cambio uguale in ogni banca, senza commissioni. Comodo il servizio in aeroporto.

-Visto 3 mesi gratuito per Italiani

-Lingua veicolare: francese ma l'italiano è parlottato da molti, più dell'inglese

-Trasporti: l'auto è quasi indispensabile soprattutto nel sud a meno che non si abbiano problemi di tempo

- noleggio auto piccola sui 20/25€ al giorno; benzina 1,67td

-Necessaria cartina stradale AGGIORNATA, verificando per esempio che l'autostrada arrivi fino a Sfax 

-Navigatore indispensabile per la città di Tunisi

-Noleggio auto direttamente in aeroporto presso CAMEL CAR che offre auto nuove (la nostra Yunday aveva 20.000km ed è stata eccezionale), potete contrattare il prezzo in loco dopo aver preso visione dei prezzzi in internet o chiedere un preventivo e poi prenotare l'auto scrivendo una mail e pazientando un po' per la risposta

-Carta telef si acquista subito in aeroporto presso lo stand dell'OOREDOO. Costi; 23TD (10traffico, 10 2Gb, 3sim), poco più di 10€ L'ORANGE si dice nn funzioni bene nel sud,

-Portare indumenti caldi  e scarpe pesanti per l'inverno

-Portare copricapo x proteggere i capelli dalla sabbia del deserto

-Cibo: il cibo è buono ma raramente cucinato bene. Sconsiglio vivamente la pizza, specie quella al tonno

-Drink: la birra è rigorosamente analcolica!

EL-JEM E MAHDIA - day 12

La strada che da Djerba risale la costa verso il nord della Tunisia è infinita anche perché i dossi e le rotonde non permettono di viaggiare a velocità sostenuta nemmeno quando si ha la fortuna di non avere un camion o un trattore davanti! Praticamente dalla mattina alle 9,30, quando abbiamo lasciato Maison Leila, siamo arrivati a El-Jem che il sole era già basso. La città ospita un anfiteatro grande quasi come il Colosseo  e soffocato dal villaggio che lo circonda: è piuttosto bizzarro vederselo apparire a frammenti tra un edificio e l'altro, così com'è strano percepire dal suo interno la torre di un minareto. Lo scontro architettonico è scioccante e l'atmosfera surreale si fa tangibile quando sul versante dell'ingresso si scorgono dei cammelli, appostati per strappare la foto ai turisti così come le maschere dei centurioni romani davanti al Colosseo.
Al di là di questo, il sito, pur essendo stato dichiarato Patrimonio Unesco, non ci ha entusiasmati forse anche perché non abbiamo avuto voglia di approfondire la conoscenza con la visita  al museo (a 1km a sud) che contiene mosaici con scene svoltasi al suo interno.

Procediamo per Mahdia dove, grazie a www.booking.com, troviamo un appartamentino caldo e pulito poco fuori dalla medina (Dar El Amen).
Ci apprestiamo alla visita della cittadina di pescatori posta su una lingua di terra protesa sul mare e approdiamo alla sua decantata medina attraverso il passaggio lungo e stretto della suggestiva porta fortificata. Da qui arriviamo alla stupenda Place du Caire che ha per soffitto la chioma folta di tanti alberi ravvicinati. Non ci sediamo per un té perché fa un po' freddino... Entriamo invece nell'hammam... Gentilmente, essendo l'orario delle donne, solo io vengo invitata ad entrare e, nonostante le scarpe, mi viene permesso di visitare ogni stanza, tra cui una sauna e una piscina di acqua di mare! Ma è la massa dei corpi nudi di cento donne giovani e vecchie - una accanto all'altra nel silenzio dei vapori - ad attirare la mia attenzione e a suscitarmi stupore: questa è davvero una scena improbabile nella nostra Europa e ancora di più mi convinco della verità di chi definisce questo luogo come fondamentale per la comprensione della cultura araba. Mi propongo di tornarci domani equipaggiata di asciugamano e ciabatte.
Terminiamo la deliziosa passeggiata fumando un arghilé (come si scrive?) alla mela al Cafè Medine!
(Preferisco dimenticare la cena a base di  frittura di pesce e patate nel ristorante pseudo italiano da Nino, che mi ha fatto star male tutta notte e procurato un febbrone da cavallo).





venerdì 2 gennaio 2015

L'ISOLA DI DJERBA - day 11

Abbiamo dormito in un letto comodissimo e abbiamo fatto una colazione eccellente nella Maison Leila tanto che io e Mauri decidiamo di restare un giorno in più! In realtà, anche se il tempo è piovoso, ci sono un sacco di cose nell'isola da fare e da vedere. Tipo un bel pranzo di pesce degno del primo giorno dell'anno presso il ristorante Le Poison D'Or di Guellala! Ci troviamo qui senza darci appuntamento con Paola e Ruge e siamo contenti di lasciarci con un pranzo: li ritroveremo a Tunisi tra 4 giorni. A Guellala c'è un bel museo sulla vita dei berberi di tutta la Tunisia, ed è di facile fruibilità perché si tratta di circa 45 scene rappresentanti i momenti salienti quali il prima e il dopo il matrimonio, la circoncisione, i lavori, la pesca dei polpi con i vasi di terracotta dei berberi di Djerba...
Ci rechiamo anche alla sinagoga El Griba, cuore della vita della comunità ebraica. Da notare che appena entrati nell'edificio e tolte le scarpe, mentre chiedevo alcune informazioni ad un uomo preposto a raccogliere l'offerta di 1 dinaro, costui invece di cercare di capirmi e di rispondermi (qui tutti parlano il francese) continuava a dirmi in italiano: offerta, offerta, offerta. Ma insomma, per Dio, Siamo in una chiesa! gli ho detto! È proprio vero che gli ebrei hanno quella fissa lì e non guardano in faccia  nessuno! 
Ma la cosa più bella di Djerba sono le medine dei suoi villaggi, bianche, graziose e conservano il sapore nazionale. Persino Djerba Hood, la medina accanto alla Sinagoga, non perde il suo fascino sebbene sia stata tappezzata da grafiti colorati di ogni foggia! Sono così tanti che è difficile vederli tutti!
Con il tempo così balordo ci perdiamo la cosa più bella dell'isola: il colore del suo mare e delle sue spiagge dorate! In compenso, al bordo del mare, in una sorta di breve spiaggia nerastra, vediamo i fenicotteri rosa, che vengono qui a svernare,  bagnarsi i piedi nell'acqua, maestosi.




KSAR OULED SOLTANE E DJERBA - day 10

Stamattina fa un freddo insolito, 6 gradi di vento gelido: occorrono i guanti!  Ci dicono che è piuttosto raro e che a Tunisi è persino nevicato! 
Salutiamo Aldo e Graziella con la promessa di andarli a trovare in Abruzzo e partiamo per la visita degli ultimi due ksour a sud di Tataouine prima di recarci a Djerba: i più belli della regione, si dice! 
Ksar Ouled Soltane vanta il più bel gruppo di ghorfa della Tunisia - fino a 4 piani - ed è usato come palcoscenico per spettacoli di danze tradizional durante il Festival degli Ksour di fine novembre. Sono le 9,30 e non c'è nessun turista; rimaniamo stupiti che non ci sia un biglietto di ingresso. Riprendiamo il giro e poco dopo ci fermiamo a Ksar Ezzahra,  altrettanto bello. 
A mezzogiorno siamo già per strada verso Djerba ma purtroppo noi seguiamo le indicazioni della nostra cartina Michelin evidentemente non aggiornata che non segnala la trasformazione di una pista in strada. Di conseguenza raggiungiamo il confine libico di Ben Guerdane, subiamo un rapido accertamento da parte del posto di blocco della polizia e approdiamo a Djerba quasi due ore dopo i nostri amici che hanno fatto la strada nuova! Per entrare a Djerba esiste un ponte che conviene a chi proviene da sud e un traghetto di cui ci serviremo quando andremo verso nord.
Ci troviamo con Paola e Ruggero a Houmt-Souk, la graziosissima capitale dell'isola, coi suoi bar a distesa e bei negozi di artigianato e di bella argenteria. Uno di questi è di Maria, un'italiana di Treviso amica di Graziella - che offre una scelta di bellissima lingerie per la casa, foulard di seta o di lino, 'gioielli' fatti a mano - da cui acquistiamo i regali di rito. 
Su www.booking.com troviamo una super offerta per una sistemazione che accontenta le nostre esigenze di stasera. Maison Leila (maisonleila@topnet.tn, gestito da Alessandra, un'italiana super disponibile), un po' fuori mano rispetto alla capitale, mette a nostra disposizione una meravigliosa suite di 120mq con un letto tradizionale (il nostro) e uno a baldacchino e con un salone a due divani e schermo piatto, setting ideale per la nostra festa di Capodanno!





mercoledì 31 dicembre 2014

KSOUR E VILLAGGI TROGLODITICI DI TATAOUINE - day 9

Siamo arrivati ieri sera a casa di Aldo e Graziella, due italiani che vivono a Tataouine sei mesi all'anno e affittano due camere ai visitatori del deserto che desiderano avvalersi dell'esperienza di Aldo per esplorare il deserto e delle capacità culinarie di Graziella per delle squisite cenette italo-tunisine (prezzi economici, accoglienza familiare: iltempodelledune@libero.it)
Aldo integra con i suoi consigli il nostro itinerario di visita agli Ksour (granai fortificati) della zona che richiedono due giorni per essere apprezzati. Il primo giro comincia vicino a Ghomrassen, con Ksar Haddada, lo ksar cinto da doppie mura in cui hanno girato un episodio di Guerre Stellari, ora tutto ristrutturato e adibito a hotel. Poi continuiamo con la visita degli spettacolari villaggi berberi di Guernessa e Chenini costruiti sopra e dentro due montagne vicine e infine ci tratteniamo nella fascinosa Douiret che eleggiamo a nostra preferita! Qui è possibile fermarsi a dormire (Residence Douiret, latifa1509@hotmail.fr anche con trattamento di mezza pensione) all'interno di camere stupende (ghorfa) scavate nella grotta, che hanno il  vantaggio di essere molto calde, grande pregio in questo freddissimo inverno. 
Sono le 5,30 e ormai si fa buio. Rientrare da Aldo e Graziella ci fa sentire a casa!